L’ORIENTAMENTO SCOLASTICO

L’obiettivo è guidare i ragazzi e le loro famiglie alla scelta della scuola superiore a loro maggiormente idonea. 

Il percorso inizia nel secondo quadrimestre della seconda media, si organizzano incontri di gruppo per genitori e ragazzi durante i quali viene presentato il percorso formativo scolastico attualmente in vigore in italia. Con l’aiuto delle operatrici del Servizio, genitori e ragazzi possono navigare tra i siti proposti dal MIUR e dalla regione Lombardia per la scelta della scuola superiore. Accanto a questa parte pratica, le famiglie vengono portate a riflettere sulle tematiche legate alla scelta, alle aspettative del ragazzo e della famiglia e su ciò che vuol dire seguire un desiderio o un talento.

L’attività di orientamento alla scuola superiore, è un percorso di accompagnamento finalizzato alla definizione di ciò che il ragazzo desidera per se stesso e al riconoscimento delle proprie caratteristiche in termini di abilità ed interessi.

Nel primo quadrimestre della terza media vengono proposti una serie di colloqui individuali. In questi incontri viene realizzato, tramite la somministrazione di test e questionari Optimist da parte di una coordinatrice specificatamente formata per tale compito, un accurato lavoro di indagine, finalizzato a cogliere le capacità individuali, le preferenze professionali e l’interesse per le scuole considerate idonee. Vengono presentate le diverse possibili professioni e le differenti opportunità scolastiche adatte alle attitudini possedute. Viene inoltre discusso il livello di fiducia e autoefficacia manifestato dal ragazzo sulla possibilità di arrivare all’obiettivo. L’elaborazione dei dati emersi viene poi discussa direttamente con ciascun studente, con la famiglia e con i coordinatori di classe delle scuole di appartenenza, in modo da realizzare un proficuo lavoro di rete. 

Questa azione orientativa risulta particolarmente importante poiché, tramite essa, si sollecitano i genitori ad essere soggetti attivi nel progetto di crescita dei figli,  perché non cessino di essere educatori nei momenti di complessità, ma si avvalgano dei supporti forniti.